STAZIONE DI CURE TERMALI A GELA
UNA STAZIONE CLIMATICO-BALNEARE A GELA? PERCHE’ NO!
Recentemente, durante una ricerca nell’archivio storico del nostro Comune, presso la sede della Biblioteca comunale di Via Butera, casualmente mi sono imbattuto in un carteggio di cui reputo importante la pubblicizzazione del contenuto attraverso i massmedia. “L’anno millenovecentoventotto, il giorno sei del mese di dicembre, il Podestà del Comune di Gela, visto il R.D. Legge del 15 aprile 1926 n. 765, delibera di rivolgere preghiera a S.E. il Ministro dell’Interno perché si degni riconoscere a questo Comune il carattere di stazione di cura, perché ad esso conferisce importanza essenziale la meravigliosa spiaggia di cui è dotato”. Con questa deliberazione il podestà Antonino Vacirca chiedeva al Governo di allora la dichiarazione di “Stazione balneare della città di Gela” ritenuto che la spiaggia è formata di “sabbia fine e vellutata” la quale si estende per più di 3 chilometri, mentre il mare è poco profondo e facilmente accessibile fino a 50 metri anche da inesperti al nuoto; la sabbia fine della spiaggia e il mare di Gela, continuava il Podestà, risultano infatti salutari e curativi per le persone affette da malattie della pelle, come scrofola, e da tubercolosi. Alla delibera del Podestà di Gela, da inviare al ministero, erano allegate altre deliberazioni dei comuni viciniori, come Butera, Biscari (oggi Acate), Vittoria, San Michele di Ganzaria, ecc., con le quali si appoggiava la realizzazione della stazione di cura gelese. E’ sicuramente qualche anno dopo il Ministero diede l’autorizzazione, tant’è che nel 1930 si diede anche inizio alla costruzione dell’Ospizio Marino per bambini scrofolosi e rachitici di ambo i sessi, dai 6 ai 15 anni, per l’elioterapia e la cura del mare, ma anche per accogliere quelli tubercolotici. Oggi non sarebbe un’idea malvagia riproporre la sabbia e il mare di Gela per realizzare una stazione climatica di cura di psammoterapia o sabbiatura (per chi soffre di artrosi, tensioni muscolari, rachitismo, osteoporosi e decalcificazioni ossee in genere), e di talassoterapia (l’azione dell’acqua di mare per chi soffre di problemi legati alle artrosi, l'obesità, infiammazioni tendinee e muscolari, malattie a carico dei vasi sanguigni e maggiormente delle vene, vari problemi a carico dell'apparato genitale, disturbi della pelle e problemi a carico dell'apparato respiratorio). E tutto ciò, a maggior ragione, quando si potrebbe incrementare il turismo della città con la realizzazione di una stazione di cura balneare, praticamente con elementi gratuiti e inesauribili che la natura ci mette a disposizione.
L'OSPIZIO MARINO |