Dipinti dei pittori Salvatore Solito e Filippo La Mastra
Salvatore Solito
II pittore farmacista Salvatore Solito
nacque a Gela il 3 giugno del 1906. Figlio del
farmacista Dott. Salvatore Solito, sindaco di
Gela dal 1915 al 1924, fin da fanciulletto,
quando ebbe «la prima matita tra le mani»,
mostrò molta versatilità nel disegno che
coll'andar del tempo si trasformò in impegno
artistico serio e proficuo rispettando così una
tradizione artistica familiare che annoverava lo
zio Vincenzo Solito, segretario comunale nello
scorso secolo, e il nonno paterno Giuseppe,
ambedue pure pittori.
Nella casa paterna, all'angolo tra le vie
Morello e Cairoli, i dipinti del farmacista
Solito andavano riempiendo, col passar del
tempo, tutti i muri delle stanze; in particolare
in quattro di esse al primo piano si vedevano
più quadri che pareti. Anche nelle pause del
lavoro, tra un cliente e l'altro, quando si
trovava nella sua farmacia, in una stanza
attigua si dedicava «al culto delle muse»;
ricordiamo ancora il cavalletto che si
intravvedeva dall'uscio di quella stanza, i
numerosi dipinti affissi alle pareti e
quell'odore di vernice fresca dei colori che si
mischiava a quello dei medicinali che allora
venivano preparati nella stessa farmacia.
Salvatore Solito,
'u
sbizzìali, il 13 maggio 1983 è mancato alla
vita e chi apprezzava la sua arte sa di aver
perso un artista conterraneo dalla vena
pittorica vigorosa e nello stesso tempo
raffinata, un pittore autodidatta che amava i
paesaggi, il folklore della terra natìa che
dipingeva animandoli con una vivacità di colori
assai singolari ed impareggiabili. Amava la
natura ed in particolare i fiori che in buona
parte dipingeva esclusivamente per la moglie
Elisabetta. La pittura di Solito è stata da
sempre multiforme; passava con molto ingegno e
perizia dal ritratto al paesaggio, dal quadro
religioso al disegno folkloristico, dal nudo
femminile di delicato pudore alla caricatura.
Oltre a premi e riconoscimenti la sua
attività artistica fu accompagnata da numerose
personali in molte gallerie d'Italia e
all'estero. E a Gela? A Gela realizzò solo una
personale, perché riteneva a ragione che
l'ambiente culturale gelese, povero e
disinformato era poco interessato nei suoi
confronti, e ciò lo fece sempre desistere dal
realizzare nella sua città altre mostre. Ma,
nonostante ciò, nell'ultimo periodo della sua
vita, il desiderio di ripetere una mostra nella
sua Gela diventava sempre più forte: forse se
fosse vissuto ancora per qualche anno lo avrebbe
esaudito, grazie anche al programmato impegno di
alcuni suoi amici come il compianto preside
prof. Virgilio Argento, che pubblicò a cura del
Distretto Scolastico n. 10, un Album (Gela
nella pittura di Salvatore Solito), in due
volumi sulla sua pittura: un giusto
riconoscimento ad un artista “esiliato” dai
gelesi.
«'U
mastru sbizziali», come lui stesso soleva
definirsi, ha lasciato un testamento spirituale
alla famiglia e agli amici: i suoi dipinti
devono rimanere patrimonio artistico della
popolazione gelese. Testamento che non potrà
essere più esaudito poichè i dipinti di Solito
oramai sono stati quasi tutti venduti, ultimo
acquirente è stato il Comune di Gela con
l’acquisto di quattro dipinti ad olio (meglio di
niente) sulla Passione di Gesù, di cui due fanno
bella mostra nella stanza del Sindaco.
Filippo La Mastra
Dalle spiccate capacità artistiche Filippo La
Mastra nasce a Gela nel 1971. Già dalle
elementari riesce a evidenziare la passione per
il disegno per poi passare in età adulta ad un
impegno progressivo che lo porta ad interessarsi
della pittura che riesce a far progredire
interessandosi delle tecniche dei colori
riproducendo oggettivamente la realtà; senza
alcuna aggiunta emotiva e senza interpretazioni
personali particolari
egli si limita a far
“parlare” la realtà.
La Mastra, pittore
figurativo e con una vena pittorica raffinata,
sceglie di trattare temi e soggetti della realtà
quotidiana, astenendosi da ogni sentimentalismo
rifacendosi ai pittori realisti per i quali né
la natura, né le immagini di vita, possono avere
una qualsiasi idealizzazione, perché, come
affermava Courbet "un oggetto astratto,
invisibile, che non esiste, è estraneo
all'ambito della pittura".
La Mastra, che sino
ad oggi non ha mai presentato in una mostra
personale le sue opere, per realizzare le sue
composizioni figurative usa gli oli,
l’acquerello, gli inchiostri colorati, i
pastelli e i colori acrilici con la possibilità
di esprimere liberamente la propria arte. Nella
sua ricca tavolozza i colori sono materici ed
espressivi. A volte definisce il soggetto
rappresentato con cromatismi ridotti
all’essenziale e con contrasti netti,
maggiormente quando raffigura degli animali che
riesce a definire anche nei minimi particolari.
Le sue eleganti composizioni di paesaggi marini,
boschi, natura, animali, dalle quali emergono
tra l’altro piacevoli immagini, esprimono “la
delicatezza della figura, il candore di una
liricità nella trasparenza di una significazione
interiore poetica e umana”. Il realismo insegna
che l'arte è un processo individuale e che non
può essere insegnata o impartita perché è il
mezzo speciale, il "talento", con cui ciascun
artista, compreso La Mastra, "applica le sue
facoltà personali alle idee e alle cose
dell'epoca in cui vive". L'arte della pittura,
insomma, consiste essenzialmente nella
rappresentazione di ciò "che l'artista può
vedere e toccare".
Ma c’è di più in
questo nostro pittore. Un’aggiunta artistica che
lo mette nelle condizioni di dipingere delle
figurazioni tridimensionali su ogni parte del
corpo, così come fanno i tatuatori, in maniera
temporanea. La Mastra di può definire un sicuro seguace del realismo dei macchiaioli italiani e di quello dei francesi, in particolare di Gustave Courbet che teorizzava, e soprattutto praticava, una pittura del presente, una pittura contemporanea. Non ci si deve approssimare ad un'idea superiore, ad un bello assoluto: il bello è già nella realtà, bisogna solo saperlo vedere. L'unica condizione è che tutto ciò che si sceglie di dipingere deve essere reso nella sua consistenza più fisica e concreta. E La Mastra fa tutto questo.
Paesaggio alpino - Olio su tela
Gatto - Matita
Mare e scoglio - Acquerello
Auto - Matita
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