ORLANDINI PIERO
SCOMPARSO IL PROF. ORLANDINI
UNO DEI PADRI DELL’ARCHEOLOGIA ITALIANA E DI
GELA
Mi pregio, assieme a
tanti altri miei conterranei, di avere
conosciuto i padri fondatori dell’archeologia di
Gela e mi reputo particolarmente onorato per
averli avuti come amici. Con Piero Orlandini,
mancato alla vita lunedì 26 aprile u.s. alla
veneranda età di 87 anni, si chiude una
parentesi esaltante di storia gelese che,
assieme all’impegno dei compianti Griffo e
Adamesteanu, ha contribuito a trasformare questa
città e il suo retroterra in uno dei maggiori
centri di archeologia d’Italia oltre a darle un
posto di rilievo in tutto il mondo per il suo
patrimonio archeologico di primaria importanza,
la cui conoscenza, peraltro, ha modificato il
quadro storico della colonizzazione greca in
Sicilia.
Persona pacata,
gentile, di elevate doti umane è sempre stato
prodigo di consigli e di aiuto a quanti, amici,
studenti universitari, laureandi e
specializzandi, e archeologi hanno avuto bisogno
della sua esperienza di studioso ma anche di
uomo. Il suo modo di intendere l’archeologia non
è stato mai fine a se stesso, si è spinto
infatti nel sociale e nelle istituzioni
perorandone una nuova visione e criticando anche
quanti ne hanno sminuito l’importanza
introducendo sistemi di becera politica di
gestione. Sue sono due importanti riflessioni
sulla politica regionale siciliana nei confronti
delle soprintendenze e dei musei. La prima si
riferisce alla separazione dei musei dalle zone
archeologiche, che comporta il dirottamento dei
reperti di uno scavo nella sede della
Soprintendenza (e Gela ne piange le conseguenze
in termini di depauperamento del patrimonio
archeologico), oltre al fatto che i direttori
dei musei non possono più condurre nessun tipo
di scavo nelle aree di loro competenza. La
seconda riflessione si riferisce alla
preparazione scientifica dei direttori dei musei
archeologici e dei soprintendenti della Sicilia,
spesso chiamati in base a graduatorie e titoli
alieni dalle necessarie competenze: “àInutile
dire che, in tutto il mondo, la direzione dei
musei archeologici è affidata ad archeologi, non
solo laureati e specializzati, ma anche
scientificamente noti e apprezzati per la loro
attività e le loro pubblicazionià”.
La notizia della
scomparsa di Orlandini è stata data
dall'Accademia Nazionale dei Lincei, di cui era
socio dal 1970, la più antica accademia
scientifica del mondo, fondata nel 1603, che ha
annoverato tra i suoi primi soci Galileo
Galilei. I funerali si sono svolti martedì nella
cappella del Cimitero Monumentale di Milano.
Il prof. Piero
Orlandini nacque a Roma nel 1923. Laureatosi e
specializzatosi in Archeologia nella capitale,
nel 1952 fu chiamato a Gela dal dott. Pietro
griffo, assieme al prof. Dinu Adamesteanu, per
dirigere gli scavi archeologici di Gela e del
suo entroterra, portando alla luce resti di
templi, santuari, tombe e quartieri
d’insediamento e approfondendo soprattutto il
culto di Demetra e Kore. A lui, nel 1958, fu
data per diversi anni la responsabilità
scientifica del nascente museo archeologico di
Gela.
Tra il 1963 e il
1967 diresse gli scavi del santuario di Bitalemi,
cui recentemente ne curò una corposa
pubblicazione. Rimase a Gela fino al 1968, anno
in cui ricevette l’incarico di reggere la
Soprintendenza di Agrigento, incarico che si
protrasse fino al 1971. L’anno dopo si trasferì
a Milano dove all’Università Statale ricevette
l’incarico di Professore ordinario di
Archeologia e Storia dell’Arte greca e romana.
Nel 1974 diresse gli scavi archeologici di
Metaponto, in Basilicata, in particolare quelli
dell’insediamento indigeno dell’Incoronata.
Per la sua brillante
carriera e per meriti professionali inoltre fu
insignito di due medaglie d’oro, rispettivamente
dal Ministero dell’Università e della ricerca
Scientifica nel 1984 e da quello dei Beni
Culturali nel 1990.
Orlandini fu
direttore dell'Istituto di Archeologia alla
Statale di Milano fino al pensionamento,
formando decine e decine di allievi che
rappresentano il meglio dell'archeologia
italiana contemporanea.
E’ stato autore di
numerose pubblicazioni scientifiche, più di 130,
relative all’archeologia greca della Sicilia e
della Magna Grecia. Nel 1999, i colleghi e gli
allievi dell’Istituto di Archeologia
dell’Università degli Studi di Milano, diretto
con grande prestigio e autorevolezza da
Orlandini per oltre vent’anni, presero
l’iniziativa di realizzare una raccolta di studi
in suo onore con contributi di grande rilevanza
scientifica curati da Marina Castoldi nella
pubblicazione, miscellanea di studi archeologici
in onore di Piero Orlandini. La scomparsa di Orlandini, grande figura dell'archeologia italiana dell'ultimo mezzo secolo, rappresenta oggi una grave perdita per l’Archeologia difficilmente colmabile. |