Beni culturali di Gela

PRATICAMENTE SE NE SONO STRAFOTTUTI TUTTI

La ciminiera impunemente demolita

 

Alla cortese attenzione

                                          del Soprintendente ai BB.CC.AA. di Caltanissetta

                                                    e p.c. On. Assessore Regionale BB.CC.AA.

 

Oggetto: vincolo su ciminiera

 

    Si fa presente alla S.V., qualora non ne fosse ancora a conoscenza, che in via C. Colombo a Gela, nei pressi dell'ex Albergo Mediterraneo, esiste da più di cento anni una ciminiera di proprietà privata in buono stato di conservazione, di cui si allega foto, appartenente ad un opificio oggi inesistente, che corre il rischio di essere abbattuta e poichè, come si sa, essa rappresenta un vestigio di archeologia industriale, si invita la S.V. a dichiararlo bene culturale di pubblico interesse e porne immediato divieto ad un eventuale abbattimento.

    Gela 21 agosto 1994

                                                                   Il Presidente dell'Archeoclub di Gela

                                                                                        Nuccio Mulé

 

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Alla cortese attenzione

del Sig. Sindaco del Comune di Gela

e per conoscenza:

all'On. Assessore Regionale ai BB.CC.AA.

al Presidente della Provincia Regionale

alla Soprintendenza ai BB.CC.AA. di Caltanissetta

al Presidente del Consiglio comunale

all'Assessore Turismo e Cultura del Comune di Gela

 al Presidente nazionale dell'Archeoclub d'Italia

ai mass-media con preghiera di pubblicazione

 

Oggetto: demolizione di antica ciminiera, bene culturale di archeologia industriale.

 

    Pregiat.mo Sig. Sindaco

    Rimango sgomento e con il cuore gonfio di amarezza nel constatare come, ancora una volta, un altro bene culturale, che rappresentava un pezzo della storia industriale dell'Ottocento gelese, sia stato cancellato impunemente dalla faccia della terra; si tratta della ottocentesca ciminiera, con la scritta DUCE, di un opificio che fino all'altro ieri si ergeva nelle immediate vicinanze dell'ex albergo Mediterraneo, in via C. Colombo; un reperto che rappresentava l'unica testimonianza di archeologia industriale rimasta nel nostro centro storico, dal momento che le altre due vicine ciminiere furono diroccate nei precedenti decenni.

     Signor Sindaco mi chiedo, e Le chiedo, come è potuto accadere ciò, nonostante che da tempo tale ciminiera risulta ampiamente presente nella letteratura di storia patria locale; ma, mi chiedo con più insistenza, come mai la Soprintendenza ai BB.CC.AA. di Caltanissetta, in particolare la sezione dei beni monumentali, non abbia messo in debito conto una mia segnalazione (inviata altresì per conoscenza anche all'On. Assessore Regionale ai BB.CC.AA.), di cui allego fotocopia, prodotta nella seconda decade di agosto dell'anno scorso e corredata di una fotografia della stessa ciminiera, con cui facevo presente il pericolo di demolizione a cui essa andava incontro; addirittura in detta segnalazione raccomandavo all'organo competente di provvedere immediatamente al vincolo ed alla relativa dichiarazione di bene culturale di interesse pubblico.

     Diverse sono, a questo punto, le conclusioni che si possono trarre, ma di esse una in particolare mi motiva ad un'attenta riflessione: la demolizione della suddetta ciminiera da parte del proprietario, un privato cittadino, rappresenta un pericoloso esempio per gli altri proprietari di beni immobili, in condizioni di grande precarietà, considerati beni culturali e mi riferisco, ad esempio, alle due torri semisferiche federiciane di via Mediterraneo, alla torre angolare di piazza Calvario, alle arcate con torre in gesso e pietra di via Matteotti, alla cinquecentesca Torre di Manfria, ma anche a molti palazzi. Chissà che fine faranno!

    Nell'augurarmi che la presente possa servire ad evitare altri futuri danni ai beni culturali della nostra città non mi resta altro che mandarLe i miei migliori ossequi.

    Gela 2 giugno 1995

                                                                                                        Nuccio Mulè

                                                                                                       Sede di Gela

                                                                                                   Archeoclub d'Italia

 

 

 

Pregiat.mo Sig. Sindaco

                                                             e p.c. al Sig. Assessore all'Urbanistica

 

Oggetto:risposta del’Archeoclub alla nota n.47374 del 20.06.95 riguardo la

'demolizione di antica ciminiera".

 

 Si invia alla S.V. il seguente commento alla nota di cui sopra (allegata in fotocopia) a firma dell'Assessore Ing. G. Cosenza.

     1) Non vengono specificate di quali opere pericolanti venne disposta la demolizione in sito "tra via Colombo ed il lungomare": mancano:i numeri civici, il foglio di mappa e le particelle, inoltre, sarebbe stato opportuno inviare al sottoscritto copia dell'ordinanza di demolizione n. 120/95;

     2) Non si intende perché la competenza della Soprintendenza sia riferibile alla demolizione in "quanto le opere si trovano nella fascia dei 300 mt. dal mare":considerato anche che le opere di cui si parla ricadono nella zona A;

    3) La disposta demolizione (ord. n.120/95) è da ritenersi illegale perché avrebbe dovuto essere ordinata la manutenzione ordinaria o straordinaria della ciminiera ovvero il consolidamento o il restauro. Non ha senso poi l'avviamento delle "previste procedure di verifica" (quanto durano) atteso che avrebbe dovuto essere preliminarmente infcimasta la rimessa in ripristino;

    4) Non si capisce perche quésto "Ente" (?!) debba segnalare al Comune le opere "ancorché gravate da vincolo" (?), dal momento che tali opere ("gravate da vincolo"), vengono notificate   dalla Soprintendenza ai proprietari ai sensi della Legge 1° giugno 1939, n.1089, e segnalate, mediante invio di copia dei relativi decreti, al Comune.

    Ciò premesso, si chiede die si provveda di conseguenza, disponendo

(o eseguendo ai sensi del T.U. n.639/1910) la rimessa in pristino della ciminiera in questione.

    Voglia gradire i miei più cordiali saluti.

    Gela 16 agosto 1995

                                                                                            Nuccio Mulè

 

PRATICAMENTE SE NE SONO STRAFOTTUTI TUTTI

 

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