Chiesa di S. Francesco di Paola
La chiesa di S. Francesco di Paola, denominato a Gela anche “Santo Padre”, si erge ad unica navata in direzione nord-sud con la facciata prospiciente il Corso e con l’attigua torre campanaria in posizione antero-laterale in continuazione con l’Orfanotrofio “Regina Margherita”. La chiesa del Santo Padre assieme all’attiguo convento fu edificata nel 1738 dalla corporazione religiosa dell’Ordine dei Padri Minimi di S. Francesco di Paola. Dello stile originario del tardo barocco siciliano della chiesa rimane solamente la facciata con l’ingresso mentre l’interno ha tutte le caratteristiche dello stile ottocentesco. La torre campanaria, in linea con la stessa facciata della chiesa, possiede una cella campanaria con due campane di diverse dimensioni sulla cui superficie si trovano in rilievo delle decorazioni e delle scritte. La chiesa, a partire dal 1979, è stata interessata da diversi restauri, però, nel maggio del 1987, durante una celebrazione mariana, si ebbe il cedimento di parte del pavimento corrispondente a due cripte per un’infiltrazione di acqua; pertanto, la chiesa fu chiusa al culto in attesa di un intervento della Regione che divenne operativo nel mese di ottobre del 2000. Il restauro della chiesa, a parere del compianto Mons. Grazio Alabiso, non fu soddisfacente e, pertanto, lo stesso aprì un contenzioso che allungò i tempi di chiusura al culto della chiesa. Infine, dopo un altro intervento di restauro che non ha sortito l’effetto desiderato della regola d’arte, la chiesa fu riaperta al culto l’8 dicembre del 2016 con il rettorato di D. Lino di Dio. Superata la bussola d’ingresso della chiesa, sotto la cantoria, si entra nella navata le cui pareti imbiancate contribuiscono a dargli una buona luminosità che diventa ottimale col l’accensione dei fari a led del nuovo impianto di illuminazione. In origine la chiesa possedeva sei finestroni che si sono ridotti a quattro per le superfetazioni di una contigua casa sul lato occidentale e del convento su quello orientale. Sul pavimento marmoreo disposti subito dopo l’ingresso, si osservano le botole di tre cripte mentre a sinistra della bussola si trova un’acquasantiera settecentesca marmorea sulla cui base tripode si ripete la figura in rilievo di una piramide esagonale schiacciata. La chiesa presenta cinque cappelle di cui solo quella centrale possiede l’altare, gli altri quattro sono stati eliminati. Sulla volta della navata si osserva un affresco di forma ovale raffigurante la Glorificazione di S. Francesco di Paola. Nelle due cappelle laterali di sinistra sono ubicate le statue lignee di S. Nicola di Bari e di S. Francesco di Paola, mentre nelle due cappelle dell’altro lato si trovano due pale d’altare; la prima è una tela dipinta secentesca con cornice dorata raffigurante S. Giovanni di Dio con gli appestati, la seconda è una tavola dipinta raffigurante S. Francesco di Paola. All’altezza del primo archivolto, sul lato destro si osservano le statue di cartapesta di Sant’Anna e della Vergine Maria da ragazza; procedendo verso l’altare maggiore si osserva sul lato sinistro una statua della Vergine con Bambino in vetroresina realizzata dalla ditta Mar Staue Sacre di Roma, dono di Francesco Pepe alla Piccola Casa della Misericordia. Recentemente sono stati affissi due quadri quelli di Santa Maria Faustina Kowalska, sopra l’ingresso, e di Santa Gemma Galgani. Sui dossi dei due suddetti archivolti si trovano dei cartigli con delle scritte; sul primo cartiglio si legge: Domino obtulerunt mente devota primitias ad faciendam opus Tabernaculi esedo ..., sul secondo, più vicino all’altare maggiore, inserita in un ovale si legge la scritta Exaltavit Umiles 1809. Si arriva così all’altare maggiore sul cui ciborio sovrasta la tela dipinta raffigurante Gesù Misericordioso con un cartiglio in basso con la scritta “Gesù confido in te”, opera nel 2016 dell’artista Francesco Giunta di Barcellona Pozzo di Gotto. Le pareti, gli archivolti e la volta della chiesa possiedono delle decorazioni di stucco, linee e figure di varia forma inquadrate su uno sfondo celestino e azzurro. Sulle pareti della navata sono affisse 14 piccole placche di ceramica con le scene in bassorilievo della via crucis su uno sfondo a mosaico colorato; ognuna di esse possiede sul retro una dedica riferita alle orfanelle che erano ospitate nel convento. La cantoria, accessibile solo dal primo piano dell’attiguo convento, possiede una grata lignea sulla balconata e un tondo sulla parete corrispondente al rosone della facciata; essa era fruibile per le funzioni religiose dalle suore Figlie di Sant’Anna che erano presenti nel convento fino agli anni Sessanta. Fino agli anni Sessanta, nella festa della ricorrenza di S. Francesco di Paola, la statua del santo su un fercolo era portata a spalla in processione per le vie della città fino al pontile sbarcatoio dove era imbarcata su una paranza per la benedizione del mare. Nel 1943 Pio XII, con il Breve "Quod Sanctorum Patronatus" proclamò S. Francesco di Paola "Celeste Patrono dei Marittimi d'Italia” in memoria della traversata dello Stretto del santo. S. Francesco di Paola è patrono della Calabria, della sua città natale Paola, e di Cosenza.
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